Trono di Spade, l’inizio della fine

La battaglia contro l’esercito dei non-morti e il Re della Notte è stata solo l’inizio. Ora rimane lo scontro tra i vivi per l’assegnazione del trono di spade. Solo tre puntate prima che cali definitivamente il sipario sulla serie più famosa della storia.
Il Re della Notte è morto. E’ bastato un colpo di pugnale della giovane guerriera Arya per ucciderlo e distruggere l’intera armata dei non-morti, incluso il drago di Khaleesi che era stato prima ucciso e poi resuscitato proprio dal Re dagli occhi di ghiaccio. Quando tutto sembrava perduto, con Jon Snow disarmato che grida la sua resa, la regina e Jorah soverchiati dalle forze nemiche, Jamie Lannister, Brienne e gli altri che sono allo stremo delle forze, Arya piomba sul Re della Notte, un istante prima che lui uccida il fratello Bran Stark, sfruttando tutti gli insegnamenti bellici ricevuti in passato e cogliendo il nemico di sorpresa. Un ultimo momento di suspense quando lui la prende per la gola fermandone l’impeto, ma la mossa definitiva, con la caduta del pugnale da una mano all’altra, le concede l’attimo che tutti aspettavamo. Un colpo secco al ventre e il nemico non esiste più.
Una battaglia importante ma forse non epica come il pubblico si aspettava. Le polemiche sulla “visibilità” delle scene non si è ancora placata (giustamente), le scelte tattiche dei due eserciti sono state e saranno ancora ampiamente discusse. Per non parlare degli scontri impari tra i buoni e i cattivi che, per qualche motivo, finiscono sempre in favore dei primi lasciando spesso l’amaro in bocca allo spettatore. Cose che si potrebbero pure perdonare a una serie normale, ma non a Game of Thrones. E pensare che, nonostante questo, l’ultimo episodio – atteso letteralmente per anni da parte di tutti gli appassionati – è stato divorato dal pubblico. Il commento principale che si è sentito in questi giorni è stato del tipo “bellissimo, però con questo o quel dettaglio in più sarebbe stato perfetto”. Incontentabili. E la colpa è proprio di George R. R. Martin e di HBO, che ci hanno abituato a un livello qualitativo mai visto prima.
La verità è che non c’è nemmeno troppo tempo per pensare alla battaglia di Winterfell (o Grande Inverno, per dirlo all’italiana) perché è già ora di lucidare spade e scudi per la prossima. La regina Cersei, che non ha voluto partecipare alla battaglia contro i non-morti, si è preparata a dovere per la successiva insieme al suo nuovo alleato Euron Greyjoy. Sono invece gli alleati della regina Khaleesi a dover seppellire velocemente i propri morti e serrare le fila. La lunga notte di guerriglia ha decimato l’esercito, annientato letteralmente la cavalleria Dothraki e lasciato più di una ferita sui corpi di chi è rimasto. Servirà tutta l’astuzia di Tyrion e degli altri consiglieri per mettere insieme un piano d’azione perfetto. Il tempo è poco, il nemico ancora più forte di quello appena sconfitto. La battaglia per il trono di spade, di fatto, comincia solamente adesso.
E cosa succederà? Difficile dirlo, ma non ci sarà tempo per la finzione considerando che mancano solo tre episodi (un vero peccato che i primi due della stagione siano stati, di fatto, interlocutori). Volendo azzardare un pronostico, che sottolineo essere una mera supposizione e non uno spoiler, vedremo tutto il sangue che non abbiamo visto nei primi tre episodi. Molti dei personaggi principali moriranno, e il prezzo per quel trono sarà altissimo. Io credo che moriranno per mano della Montagna, guardia del corpo di Cersei, sia Jamie che Brienne, ma che poi ci penserà il Mastino, fratello della Montagna, a vendicarli. Gli Stark/Targaryen vinceranno la guerra ma uno solo tra Jon Snow e Daenerys sopravvivrà, mentre l’altro si sacrificherà per uccidere Cersei. Rimane da capire quale sarà il ruolo di Bran Stark che, per ora, è stato il centro dell’attenzione di tutti ma non ha ancora fatto niente per meritarsi tutta questa attenzione.
L’unica certezza è che, in queste otto stagioni, Game of Thrones ci ha stupito in modi che non avremmo mai potuto immaginare e la speranza di ciascuno di noi appassionati è che questi ultimi momenti siano la quint’essenza di tutto quello che ha reso questa serie il capolavoro che realmente è. Non ci resta che continuare a dividerci tra la curiosità di vedere cosa accadrà e la tristezza di sapere che la fine si avvicina inesorabilmente.
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