Truffe in tutta Europa, smantellata l’internazionale Rom con base a Baranzate

Vendevano beni inesistenti oppure facevano prestiti con soldi rigorosamente falsi. Il tutto in lussuosi alberghi del Milanese, dove arrivavano a bordo di berline di grossa cilindrata.
A cadere nella loro trappola anche personaggi ‘importanti’ tanto che la banda è stata rinominata “internazionale rom”. Già perché dietro alle truffe ci sono proprio i rom che faceva base nel campo nomadi di Baranzate di Bollate, nel Milanese. E le ignare vittime venivano contattate in tutta Europa, grazie ai contatti con altri nomadi.
Secondo quanto emerso dalle indagini, come riporta il ‘Corriere’ la banda vendeva beni che non possedeva, da gioielli ad auto a case inesistenti, con tanto di documenti falsi da inviare per preparare “l’affare” (falsi certificati ed atti notarili venivano spediti via mail).
Non solo: i rom garantivano anche ingenti prestiti di denaro a condizioni agevolate, fino a cinquantamila euro, spesso erogati in franchi svizzeri, rigorosamente falsi. In cambio si facevano dare un cospicuo anticipo.
Le vittime vengono agganciate infatti anche con la promessa di ricorrere, qualora ve ne fosse bisogno, a canali preferenziali per l’approvvigionamento di denaro. Servono soldi per un appartamento? Nessun problema, evitiamo le banche, conosciamo finanziarie che a tassi convenienti erogano subito contante, anche in abbondanza. Naturalmente alla fine tutto è una truffa.
I criminali, sempre ben vestiti e con un aspetto curato, incontravano le loro vittime in hotel e ristoranti di lusso. Gli affari infatti fruttavano non poco. Tanto che poi festeggiavano nei night club più esclusivi della zona del Duomo.
E non agivano solo in Italia, grazie ai contatti con altri nomadi in tutta Europa, dalla Francia alla Germania, i giro di affari toccava diverse nazioni. A cadere nella trappola è stato anche il manager della Swift Hesperange (squadra di calcio lussenburghese che milita in “Division of Honour” ovvero la Serie B) il 60enne Raymond Henschen che cercava finanziatori per il club.
E a rispondere è stata proprio la banda milanese che lo ha invitato al Four Season, hotel del capoluogo lombardo.Lì ad attenderlo un certo Srbo Radosavljevic, serbo di 46 anni con alcuni precedenti: ha proposto al manager di investire un milione e 800 mila euro, tenendo in cambio 900 mila euro del fatturato del marketing della società calcistica. Henschen ha creduto all’affare e, in attesa di recuperare i 900 mila euro, ha fissato un nuovo appuntamento.
Ma mercoledì scorso il personale dell’albergo insospettito ha telefonato alla polizia che arrestato il serbo.
Lui, spavaldo, ha sorriso giurando d’esser stati mossi da semplici motivazioni imprenditoriali. D’altronde il suo fastidio, solamente accennato, è quello contro l’accanimento nei confronti degli slavi, dei rom, degli stranieri.
Ora però proprio grazie al telefonino di Srbo Radosavljevic, che aveva memorizzato tutto (nomi, fotografie e anche schede delle vittime) gli agenti stanno tentando di ricostruire l’attività criminale. A cadere nella rete sarebbero stati italiani, tedeschi, inglesi, anche spagnoli e uruguayani.
Da accertare il numero dell’internazionale rom, un organizzazione che in tempo di crisi promette grandi affari. Ma è tutta una truffa. (GdI)
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