Un bel naso, con o senza bisturi

Il naso è sicuramente una delle strutture più importanti del volto se non altro per la sua posizione perfettamente o quasi centrale ma, nonostante la sua centralità, un bel naso è quello che si deve notare il meno possibile.
E’ vero che talvolta può costituire esso stesso una ragione di interesse e fascino come in certi attori e personaggi ma per poterlo fare occorre avere il viso adeguato e personalità da vendere cosa quest’ultima che purtroppo non è facile trovare ed ancor più difficile da costruire.
Quindi, tornando a noi, affrontiamo la correzione del naso con la filosofia di equilibrio ed armonia che contraddistingue il nostro modus operandi da sempre.
I nasini sottili e filanti degli anni 80 oppure quelli lievemente all’insù del decennio successivo sono ormai parte del passato.
Cosa c’è di nuovo tecnicamente in questo intervento? Niente e tutto mi viene da dire.
Da un punto di vista chirurgico tecnicamente, nell’arco degli anni, sono cambiate poche cose ma è migliorata di molto l’accuratezza dell’esecuzione anche grazie a strumenti sempre più adeguati e precisi. La rinoplastica può essere effettuata sia con tecnica chiusa (senza taglietti esterni) oppure con tecnica aperta (con un piccolo taglietto alla base della columella nasale) ed in entrambi i casi i segni esterni visibili sono trascurabili. Io per forma mentis non sono mai un assolutista e quindi non mi schiero a favore dell’una o dell’altra in forma aprioristica. Quello che posso dire nella mia ultraventennale esperienza sia di estetica che di ricostruttiva è che dipende da caso a caso ed un buon chirurgo deve essere in grado di utilizzarle entrambe.
La vera novità di questi ultimi anni però è certamente la rinoplastica cosiddetta medica, ovvero quell’intervento ambulatoriale che in pochi minuti permette di correggere molte deformità della piramide nasale che fino a pochi anni fa erano emendabili solo ricorrendo a ben più complessi interventi chirurgici. La correzione di un naso inadeguato infatti non è solo mettere dritto un naso palesemente deviato o rimuovere un gibbo aquilino ma anche aggiungere tessuto dove manca, correggere la base su cui lo stesso naso appoggia perché senza fondamenta adeguate tutti i palazzi appaiono storti. Per ottenere queste correzioni è sufficiente iniettare nei punti giusti piccole quantità di fillers che ripristinando i volumi correggono in modo talvolta sorprendente ed immediato il naso in questione. Il mio filler preferito per la rinoplastica medica è sicuramente il policaprolattone, un filler riassorbibile di nuova generazione che dura oltre due anni e permette una correzione di durata doppia rispetto a tutti gli altri. Ovviamente ogni due anni bisogna ripetere la procedura ma due punturine e dieci minuti di tempo sono un prezzo accettabile per mantenere un bel risultato.
Che cosa fare allora quando dobbiamo affrontare una rinoplastica?
Il primo passo è capire se occorre un intervento chirurgico o se bisogna ricorrere ad una rinoplastica medica, talvolta gli interventi possono essere addirittura combinati. Personalmente ritengo poi che bisogna sempre evitare di fare i nasi uno uguale all’altro a prescindere dalle facce delle persone. Sembra un’ovvietà ma è una pratica ancora estremamente diffusa e retaggio di un passato duro a morire, in fondo è anche tecnicamente più facile fare sempre lo stesso tipo di intervento.
Un altro passo importante è poi far capire al paziente la complessità della struttura del naso che anche di fronte a ritocchi in apparenza minimi necessità dell’aggiustamento di tutte le sue strutture al fine di preservarne l’armonia di forma. Anche all’atto della visita è utile fare una foto di qualità ed esaminare insieme le cose da modificare.
Per concludere ricordatevi che un bel naso oggi è un naso “invisibile” che valorizzi i lineamenti del vostro volto e quindi deve essere fatto su misura per voi e solo per voi.
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