Un buon chirurgo plastico deve saper dire di no

Una delle prime parole che impariamo dalla nostra infanzia e che a nostra volta utilizziamo con i nostri figli è la parola “no”
Sapere quali sono i limiti entro cui muoversi è di vitale importanza per i bambini e le persone che hanno già vissuto le stesse esperienze prima di noi sono maestre di vita di impareggiabile importanza, soprattutto se poi si tratta di coloro che ci vogliono bene.
Avere dei confini e imparare a distinguere il bene dal male è quindi uno dei passaggi importanti della nostra vita.
Adesso trasliamo questi stessi principi nel mondo della chirurgia plastica e della medicina estetica e immaginiamo di essere dei bambini che desiderano fare molte cose di cui hanno o credono di avere una qualche conoscenza e il nostro medico diventa la persona che ci vuole bene e ci pone i limiti.
Il mondo dell’estetica, non mi stancherò mai di dirlo, è stato per anni un territorio di frontiera che però, grazie ad un numero sempre maggiore di professionisti seri e preparati sta diventando un mondo sempre più sicuro ed efficace nel dare risposte alle esigenze dei pazienti.
A differenza dei bambini però noi crediamo di sapere già tutto o quasi (questo in Italia vale per l’estetica e il calcio…) quindi il nostro atteggiamento talvolta non è quello di ascoltare chi ne sa veramente più di noi ma cerchiamo quello che riteniamo sia il più adatto per ottenere quello che noi abbiamo già deciso sia meglio per noi e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti…
Quando abbiamo male alla pancia ci rivolgiamo ad un medico e gli esponiamo il nostro problema nella speranza e nella fiducia che lui sappia trovare la soluzione ideale ma mai e poi mai ci passa per la testa di fare una diagnosi o di chiedere direttamente un’appendicectomia!
Questo perché sappiamo benissimo di non essere in grado di sostituirci ad un chirurgo addominale; allora perché nei confronti del chirurgo plastico l’atteggiamento è diverso? Gli anni di studio per fare medicina sono sempre gli stessi e, udite udite, anche gli anni di specializzazione sono gli stessi! Questo significa che la bellezza come la funzione richiedono una preparazione lunga e specifica che sola può portare a raggiungere i risultati sperati.
Da quanto detto risulta evidente la ragione per cui spesso mi tocca dire di no alle richieste di certi pazienti e poiché sono innamorato del mio lavoro li sottopongo poi ad una estenuante seduta di spiegazioni scientifiche che servono a spiegare le ragioni del mio no risoluto.
Un paio di mesi fa, mentre mi trovavo in Korea in veste di trainer internazionale parlando con alcuni colleghi coreani mi sono sentito dire che lì da loro devono sempre soddisfare le richieste dei loro pazienti anche quando sono totalmente al di fuori di ogni razionale scientifico perché altrimenti la concorrenza è talmente elevata che andrebbero subito da un altro chirurgo…ebbene io dico ancora no. No ai pazienti che diventano prima di tutto e talvolta solamente clienti, no all’esecuzione di procedure scientificamente non validate da studi efficaci, no all’improvvisazione, no al cattivo gusto! Cercate la professionalità e la naturalezza dei risultati, dite si alla serietà ed alla capacità di non fare le cose che non si ritengono giuste, la bellezza è armonia ed è diversa per ogni individuo ed ogni individuo merita la propria bellezza, quel qualcosa in grado di farci stare bene ed affrontare con maggior sicurezza i giorni che verranno.
Un caldo augurio di Buon Natale a tutti!
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