Una mostra sorprendente al PAC: “L’Arte della pittura cinese contemporanea”

All’arte antica cinese siamo tutti in qualche modo abituati, sia che si tratti di scultura, sia che si tratti di manufatti i più svariati. Durante il periodo della rivoluzione culturale non ci sono pervenute molte opere e comunque l’ideologia maoista stessa era lontana dallo stile considerato decadente sia dell’Occidente che della Cina stessa precedente la rivoluzione. Quando le cose sono cambiate, si sono rivalutate certe opere artistiche e soprattutto la pittura è stata messa in prima piano. Ricordiamo che pittura molto spesso vuol dire scrittura e viceversa e in questo ne sanno molto anche i giapponesi. Opere cinesi di questo secolo potrebbero risentire della cultura figlia della globalizzazione. Ormai i cinesi sono dappertutto “arrivano i cinesi, arrivano a milioni, dice Ruggero Orlando, domani sono qui” cantava profeticamente il nostro amato cantautore Bruno Lauzi. Ma qui non parliamo di economia, anche se, comunque, l’economia c’entra sempre, magari per vie traverse. C’è ora a Milano al Padiglione d’Arte Contemporanea (PAC) una mostra che merita di essere vista se non altro per una questione sociale. Attualmente chi non è un conoscitore dell’arte, potrebbe immaginare che gli artisti cinesi di oggi, che come è detto sono figli della globalizzazione, sarebbero portati ad imitare stile, modelli e opere in genere che appartengono alla cultura occidentale, come se non avessero un passato illustre alle spalle. In realtà già nelle nostre opere occidentali dell’Ottocento e del Novecento noi avevamo appreso (e diversi sono gli esempi) tecniche e stili dell’arte pittorica cinese, per non parlare del materiale usato. Quindi se oggi ci viene da fare dei paragoni tra l’arte cinese pre-Mao e quella nostra non è che siamo noi i maestri, ma parliamo piuttosto di scambio perché anche in quei secoli si viaggiava e si scambiavano esperienze.
Tutto questo per chiarire che certe opere della mostra attualmente visitabile al PAC non sono conseguenze dell’evoluzione artistica d’appannaggio occidentale ma sono prettamente di marca cinese e non fanno altro che apportare ulteriori stimoli a chi si interessa dell’arte contemporanea. Artisti contemporanei con opere contemporanee, quindi, che se hanno una storia ce l’hanno perché essa è insita in ogni cosa venga realizzato oggi: come ha una storia che affonda a cento anni prima l’ultimo quadro di Andy Warhol, così ha una storia di medesima durata quello di Guo Ongwei (tanto per citare un artista cinese). Parlavo di scrittura e pittura: c’è un allestimento nella mostra al PAC che dura 42 ore dove si vede la mano dell’artista che dipinge ideogrammi e, per seguirne lo svolgimento in tempi accettabili, sono posti sei televisori che mostrano i vari momenti dell’operazione. La particolarità del pittore cinese, come viene spiegato nel foglio di accompagnamento alla mostra, ha bisogno di una forza interiore (in cinese: “Jing Shen”) che non è altro che un atto preparatorio, spesso di matrice taoista o buddista, che serve all’artista al raggiungimento dello stato di grazia ultimo che gli consente di operare.
L’atto di appoggiare il pennello sul foglio per iniziare l’opera d’arte è, in realtà, solo la parte finale, o meglio, il risultato di una meditazione. Nella mostra è possibile assistere a opere delicate ma anche a quadri di qualche artista ribelle che vuole rompere con certi schemi che si richiamano alla bellezza della natura (peraltro molto presente sotto varie forme e con vari significati, sia attraverso la pittura che attraverso i video). I nomi dei pittori sono sconosciuti per lo più ai non addetti ai lavori, ma questa è una prima occasione per fare la loro conoscenza. Perché ce ne saranno sicuramente altre, di occasioni, e sarà interessante osservare quando queste saranno costituite dall’insieme più compatto delle due culture, occidentale e orientale. Gli artisti in mostra: Birdhead, Chen Shaoxiong, Ding Yi, Guo Hongwei, He Xiangyu, Kan Xuan, Lee Kit, Li Huasheng, Li Shurui, Liao Guohe, Lin Ke, Qiu Zhijie, Su Xiaobai, Tang Dixin, Wang Gongxin, Wu Chi-Tsung, Xu Zhen, Yan Pei-Ming, Zhang Enli, Zhao Zhao.
La mostra terminerà il 6 settembre.
Orari: Martedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato e Domenica: 9:30 – 19:30
Giovedì:9:30 – 22:30
Lunedì chiuso
Costo € 8,00 – Ridotto: € 6,50 Previste visite guidate su prenotazione
Pac Padiglione d’Arte Contemporanea Via Palestro, 14 20122 Milano +39 02 8844 6359
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Interessante recensione di una mostra pittorica tutta da scoprire. Grazie Carlo Tomeo
[…] Fonte: : Una mostra sorprendente al PAC: “L’Arte della pittura cinese contemporanea” –… […]
Ottime come sempre le recensioni del Sig. Tomeo che ti fanno vedere ed apprezzare mostre che altrimenti per questioni logistiche non potresti ne vedere ne capire
Bellissima e interessante recensione
Grazie per la recensione!
Adoro le recensioni di Carlo Tomeo.
Recensione interessante, mi invoglia ad andare a vedere la mostra
Grazie Carlo per la tua presentazione precisa e dettagliata di una Mostra davvero interessante!!! Manu’
Con dettagli ed informazioni, ottima la recensione del sig. Carlo Tomeo, sulla contemporanea pittura cinese in mostra nel PAC di Milano. Applausi!
Una interessantissima recensione di una mostra da scoprire. Grazie Carlo Tomeo
I cinesi sono arrivati anche alle mostre? Anni fa andare in un ristorante cinese era una cosa molto esotica e originale, fra dieci anni andare a una loro mostra sarà come entrare in un loro bar e prendere brioche e cappuccino?