“Una Storia Disegnata nell’aria” per raccontare Rita Atria

Lunedì 16 gennaio ore 20.30 al Teatro Verdi di Milano per lo spettacolo di Nonsoloteatro “Una Storia Disegnata nell’aria” per raccontare Rita, che sfidò la mafia con Paolo Borsellino, scritto e interpretato da Guido Castiglia.
“(…) Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici; la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci.(…)”.
Questa frase, scritta dalla testimone di giustizia Rita Atria (1974-1992) sul suo diario, racchiude, nella sua semplicità, il senso dell’importanza di un’azione di sensibilizzazione delle giovani coscienze in relazione ai comportamenti nefasti per se e per il vivere civile, la lotta contro il pensiero mafioso comincia da se stessi, sembra volerci gridare Rita. “Una storia disegnata nell’aria” è uno spettacolo nel quale l’arte della narrazione mira diritto al cuore dei ragazzi facendo emergere, con l’intelligenza delle emozioni, la fragilità di una adolescente trovatasi al centro di uno dei momenti più drammatici della nostra Repubblica: le stragi di mafia.
La storia di Rita Atria, la più giovane testimone di giustizia d’Italia, è emblematica; è una storia nella quale emerge forte il desiderio di affermare una realtà libera da veti e omertà, da intimidazioni velate e soprusi subiti. Lo spettacolo racconta di Rita, dei suoi “tatuaggi emotivi”, della sua voglia di vivere e della sua capacità di trasformare, grazie all’aiuto di Paolo Borsellino, il sentimento di vendetta in senso di giustizia. “Una storia disegnata nell’aria” vive il sentimento contemporaneo nelle pieghe degli stati d’animo e nella vitalità caparbia di una diciassettenne che ha visto sgretolare la sua speranza in quel tragico luglio 1992; una storia degna di essere raccontata, oggi, ai ragazzi.
Lo spettacolo è una narrazione che mette al centro la presa di coscienza e la comprensione che i principi del rispetto, della coerenza e della responsabilità non possono che essere l’unica via percorribile per una convivenza civile e libera.
“Una storia disegnata nell’aria” è il racconto teatrale della scoperta che, al di là del silenzio complice e colpevole, dell’interesse personale a discapito di quello comune, della logica prepotente del sopruso e dell’intimidazione, nella quale Rita era immersa fin dall’infanzia, può esistere un mondo migliore, dove sia possibile respirare il “fresco profumo della libertà”.
Un lavoro drammaturgico importante nato dalla collaborazione con la testimone di giustizia che meglio ha conosciuto Rita Atria, sua cognata Piera Aiello (tuttora sotto protezione), la donna che, oltre ad aver perso il marito (fratello di Rita) in un agguato al quale lei era presente, ha sostenuto e guidato Rita in un percorso di presa di coscienza portandola alla collaborazione con il giudice Paolo Borsellino. Grazie alla sua grande disponibilità, il testo si è arricchito di elementi sconosciuti, inutili dal punto di vista cronachistico ma indispensabili per una scrittura poetica capace di trasmettere emozioni riconoscibili.
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