Università, il 40% degli studenti ha trovato lavoro a un anno dalla laurea

Un’età media di 26 anni, un percorso di studi che dura mediamente 4 anni per giungere alla laurea con una voto medio di 102; il 44% termina l’università in corso e il 3,5% di chi si laurea è straniero. Tra i neo laureati il 7% sceglie di andare a lavorare all’estero, la meta preferita è il Regno Unito, seguito da Francia, Germania, Svizzera, Stati Uniti e Belgio. Questa la fotografia dei laureati nelle 9 università lombarde, che emerge dall’indagine condotta a livello nazionale dal consorzio inter universitario AlmaLaurea, presentata questa mattina all’Università di Milano Bicocca con la partecipazione dell’assessore alle Politiche per il Lavoro, Università e Ricerca Cristina Tajani. L’indagine 2014 ha riguardato complessivamente 270 mila laureati di 72 università italiane. A un anno dalla laurea, infatti, gli occupati con contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo (lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.) sono poco meno del 40% con uno stipendio medio di circa 1.000 euro al mese. Negli ultimi 5 anni la disoccupazione a 1, 3, 5 anni dalla laurea è aumentata, anche di più del 15% per i triennali. Sono diminuiti gli autonomi/indeterminati, aumentati i non standard e diminuiti anche i guadagni per tutte le categorie di circa il 15%. Inoltre questi dati non specificano un collegamento diretto tra materia di studio e lavoro: dicono soltanto quale percentuale è occupata, non il campo. Cristina Tajani, assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo economico Università e Ricerca commenta :”Sono necessarie politiche più efficaci a sostegno dell’occupazione giovanile per evitare di disperdere non solo competenze e capitale umano, ma anche risorse investite nella formazione dei giovani di cui sempre più spesso si avvantaggiano i paesi di destinazione dei nostri laureati.”. Un altro problema viene rilevato dagli analisti del report: la migrazione interna e la conseguente “fuga di cervelli”:”Ogni anno le regioni meridionali e insulari perdono circa la metà dei loro giovani migliori a favore del SettentrioneNe rimane vittima soprattutto il Sud, impoverito nel suo capitale umano e ingessato nella sua struttura sociale. Si rileva, inoltre, una certa mobilità per motivi di lavoro diretto all’estero asimmetrica enon compensata da una capacità di attirare dall’estero capitale umano altrettanto qualificato. Nel complesso si registra dunque un deficit di equità e di efficienza che esige un maggior impegno sul piano dell’allocazione delle risorse”, commenta il prof. Giancarlo Gasperoni, curatore del XVII Rapporto AlmaLaurea sul profilo dei laureati.
Latest posts by Redazione (see all)
- Mangiare al Museo, a Milano - 27 Gennaio 2022
- Don Chisciotte agli Arcimboldi - 20 Ottobre 2021
- Una Giselle speciale in streaming su Raiplay il 30 gennaio - 29 Gennaio 2021
Irene Antonucci, il nuovo sorriso della tv italiana
Sylvie Lubamba, solidarietà a Salvini
Risotto al burro e timo con tartufo bianco
Cambiare la nostra idea di cambiamento