Vinitaly 50 e 1, intervista a Danese, presidente di Verona Fiere

Non solo vini italiani a Vinitaly 2017, il buyer straniero troverà anche produttori internazionali
In occasione della conferenza stampa di presentazione dell’edizione “50 e 1” di Vinitaly (Veronafiere, 9-12 aprile 2017), la più importante rassegna internazionale dedicata a vino e distillati, abbiamo raccolto in esclusiva le dichiarazioni del presidente di Veronafiere SpA, Maurizio Danese, in esclusiva per MilanoReporter.it.
In particolare, abbiamo voluto approfondire un passo del suo intervento quando aveva detto “grazie Vinitaly, il settore potrà fare un nuovo salto di qualità nell’internazionalizzazione, specie nei Paesi asiatici”.
Dopo il grande successo della scorsa edizione qual è la novità di questa che segue quella strepitosa dei cinquant’anni?
Diciamo che la novità è quella di proseguire sulla strada già tracciata alla presentazione della scorsa edizione del Cinquantesimo, che vuol dire più internazionalità: più buyers stranieri in Fiera Verona e più demarcazione tra il consumatore e il business, quindi, sempre più eventi fuori Fiera per i buy lovers e sempre più selezione dei visitatori che verranno a VinItaly a fare business.
Di che numeri stiamo parlando?
Già quest’anno abbiamo duemila nuovi buyers, già iscritti al primo di marzo, provenienti da quaranta Stati stranieri, molti dagli Stati Uniti e dalla Cina, a testimonianza che in quei mercati, che sono il nostro obiettivo target, c’è molto interesse per il prodotto italiano.
Alte iniziative?
Intendiamo poi continuare il test di “VinItaly in the City”, e lo facciamo anche in provincia quest’anno, ma vorremmo anche studiare un “VinItaly in the City” per il futuro, non so se sarà possibile già per il 2018, in altre città italiane perché credo che la manifestazione possa essere d’aiuto al settore enogastronomico del nostro paese per fare incoming turistico da questo punto di vista.
Dopo il grande successo di 12 mesi fa qual è, secondo lei, il momento topico o più esaltante che si ricorda?
Mah… io mi ricordo sempre quello che succederà nel futuro, nel senso che quello che c’è stato lo vivo come un bel ricordo ma sono sempre proiettato in avanti. Credo che Fiera Verona debba investire molto su questo prodotto, su questo settore, il piano industriale che noi abbiamo fatto, dalla trasformazione in Spa, ci permetterà sicuramente di essere a fianco in questo settore.
Essendo orientato al domani, avrà riscontrato anche delle aree di miglioramento? La principale che lei ha riscontrato?
Più produttori internazionali a VinItaly, in modo che il buyer straniero trovi anche produttori internazionali. Come dicevo prima, quest’anno abbiamo fatto più 32% di espositori stranieri e sicuramente questa è un’area di miglioramento che dobbiamo perseguire, più internazionalità della nostra manifestazione con più eventi all’estero, principalmente Stati Uniti e Cina, ma anche Africa e Brasile.
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