Voucher e Italia, il futuro delle agenzie di viaggio è qui

E’ un mondo nuovo, tristemente, quello che appare dopo la fine della ‘quarantena’ da Coronavirus. Particolarmente in Italia, dove il virus ha picchiato duro, senza però riuscire a fiaccare la voglia di ricominciare della gente. Il Covid non aveva fatto i calcoli con il popolo lombardo, gente tosta cui la voglia di fare non passa mai. La riapertura però non sarà facile, specie nel settore del turismo, quello forse più colpito dal virus. MilanoReporter ne ha parlato con Andrea Caleffi, titolare dell’agenzia P7 Viaggi in via Piero della Francesca, zona centrale della metropoli lombarda.
Caleffi ha aperto la sua agenzia nel 2001 e ne ha viste tante, a cominciare proprio dal via, quando, dopo pochi mesi, dovette fare i conti con l’attacco alle Torri Gemelle. “Avevo aperto a giugno e a settembre ci fu l’attentato, ma questa situazione è peggiore perché ci ha praticamente azzerato, dopo che gli ultimi due anni erano stati in forte crescita, e anche i primi due mesi del 2020 erano stati molto buoni”.
Vi siete confrontati con altre agenzie? Com’è la situazione generale?
“Per noi è essenziale avere il supporto della rete a cui apparteniamo, nel nostro caso è Gattinoni, e della Federturismo, per poterci confrontare con un Governo che, finora, ha dato pochissime risposte in questo senso. Da loro riceviamo i vari decreti legislativi, sia per quanto riguarda le varie aperture, sia per avere qualche notizia in un momento in cui si naviga a vista. Noi, comunque, siamo equiparati ai normali negozi, e riapriremo il 18 maggio, sebbene non si preveda un grande traffico di persone dentro l’agenzia”.
Qual è il problema maggiore che vi troverete ad affrontare al momento della riapertura?
“Al 13 marzo, nostro giorno di chiusura, avevamo molte prenotazioni in essere su aprile e sull’estate, viaggi di nozze già prenotati con acconti versati da parte di clienti e noi, a nostra volta, avevamo già versato gli acconti al tour operator. Il problema è che tutte le prenotazioni sono state annullate, e non abbiamo potuto restituire gli acconti ricevuti. Fortunatamente il decreto legge del 2 marzo, poi riconvertito in legge con un paio di aggiustamenti, ha dato voce all’articolo 28 legato ai rimborsi; inizialmente era stato considerato un decreto salvagenzie e salvaturismo, la versione definitiva consente all’agenzia di viaggio di emettere un voucher per la somma versata dal cliente con validità un anno. Si tenga presente che la Federturismo sta lavorando sulla possibilità di prolungare questo voucher fino al 31 ottobre 2021”.
Ecco, i voucher, appunto, come vengono elargiti e in che modo?
“Il voucher viene considerato a pieno titolo un rimborso, e consente di realizzare una nuova prenotazione, presso però lo stesso tour operator. E’ probabile anche che venga concessa la cosiddetta ‘frazionalità’, ovvero la possibilità di frazionare la spesa fatta per un unico viaggio in più viaggi la cui somma raggiunga il valore del precedente, dato però che questa venga utilizzata presso lo stesso tour operator e la stessa agenzia”.
Questo discorso vale anche per gli aerei?
“Le compagnie aeree all’inizio rimborsavano e concedevano il ‘cambio data’, poi ogni compagnia ha deciso una strategia diversa. C’è chi, per esempio come Emirates, emette voucher con una validità di due anni, ma c’è anche la possibilità di ricevere il rimborso totale. Spesso però questa seconda possibilità prevede una trafila lunga e tortuosa. Alcune pratiche che ho avviato da tempo non sono state ancora espletate. Alla fine la prima possibilità, quella più facile, è sempre quella del voucher. Va detto poi che il discorso voucher, per ora, vale sulle partenze fino al 31 maggio, per giugno non sappiamo ancora nulla, si va avanti mese per mese”.
Che estate ci si deve aspettare per il turismo italiano e per una agenzia come la vostra?
“Noi riapriremo il 18. L’ipotesi più ottimistica è una riapertura del ‘Mare Italia’, su cui tutti lavorano per l’estate, sempre mantenendo un punto interrogativo legato al governo, da cui non traspare nulla di chiaro. Ci si attende la riapertura dei villaggi vacanze e delle strutture alberghiere fra il 15 e il 22 giugno, con una ovvia riduzione delle camere. Nei villaggi con 300 camere si parla di una riduzione fino a 150 camere e, per rispettare il distanziamento sociale, ci sarà anche un intervento importante sulla ristorazione, con un distanziamento dei tavoli e più turni a pranzo e a cena, e anche l’animazione sarà su più fasce orarie, con la ricerca di luoghi nuovi all’aperto, senza l’utilizzo di giochi da tavolo. I prezzi rimarranno identici. Molti preferiranno agli alberghi, dove potrebbero trovare le nuove regole strette e fastidiose, le case in affitto o soluzioni diverse, come il noleggio di una barca, con o senza skipper, con cui fare, per esempio, il giro della Sardegna, delle Isole Eolie o di quelle campane, come Ischia, Procida e Capri”.
A proposito di prezzi, cosa ci si deve aspettare da treni e aerei? Diminuiranno per attrarre più clienti o aumenteranno per via della riduzione dei posti disponibili?
“Il nodo trasporti è quello più importante. I voli costeranno uguali come prima del coronavirus, non ci saranno né ritocchi al rialzo né al ribasso, poi dipende dal mercato. In questo momento riceviamo comunque solo chiamate per prenotazioni sull’Italia, mentre nessuno ci ha chiamato per l’estero”.
Ma è possibile andare in vacanza all’estero?
“Secondo le previsioni più ottimistiche, e solo con alcuni tour operator, si potrà fare solo a partire da settembre. Prima di tutto riaprirà l’Italia, mare, montagna e laghi. Per quanto riguarda l’estero si comincerà con il Mar Rosso e la Grecia. Chi arriva dall’estero dovrà poi tener conto di una possibile quarantena”.
Chiudiamo con quello che, senza forse, è la parte più difficile, ovvero l’impatto economico che risentirà il sistema delle agenzie…
“A marzo e aprile abbiamo avuto il 100% di perdita, a fronte di un gennaio e febbraio che erano andati molto bene. Ora dovrebbero arrivare gli aiuti da parte del governo. Per quanto ci riguarda, alla nostra richiesta di cassa integrazione fatta per le dipendenti non si è visto nulla. Non c’è stato nessun tipo di intervento mirato per il settore turismo e nessun aiuto a fondo perduto, come è invece successo per altre nazioni europee. Anche la riapertura sarà solo di facciata, saremo aperti fisicamente, ma il settore in sé, quello non riparte. Per quanto riguarda l’anno nel suo insieme le previsioni più ottimistiche parlano di una perdita del 75% rispetto all’anno scorso”.
Pronti a ripartire, quindi, si fa per dire. Anche perché molti italiani le vacanze, sempre si fa per dire, le hanno già fatte restando a casa durante la quarantena. Ponti, weekend, ‘fuitine’ brevi e mirate, ovviamente restando in Italia. Alla fine la differenza la farà anche il rapporto fra il cliente e l’agenzia, che dovrà saperlo consigliare nel migliore dei modi. Come nel caso di quella che Caleffi gestisce con cura e perizia, pietra miliare su cui ricostruire il futuro del turismo italiano.
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